Filosofo italiano. Professore di Filosofia teoretica a Pisa, si legò
dapprima al neokantiano Fiorentino, ma in seguito si avvicinò
all'hegelismo di Spaventa, pur mantenendo nei suoi studi alcune categorie della
gnoseologia neokantiana. In particolare si occupò della genesi della
coscienza, dei suoi rapporti con la sensazione e con il pensiero. Le sue
conclusioni risentono anche degli influssi del Positivismo di Spencer. Fra le
sue opere:
L'unità sintetica kantiana e l'esigenza positivistica
(1885),
Sentire e pensare (1886) (Conversano 1839 - Pisa 1914).